
Il trading online e l’investimento offrono entrambi la possibilità di poter guadagnare delle somme di denaro, anche piuttosto considerevoli. Ma non sono la stessa cosa. Ci sono delle differenze sostanziali, che andremo ad analizzare nel corso di questa guida.
Che cos’è il trading?
Il trading online è l’acquisto o la vendita di titoli finanziari mediante internet. Tali operazioni vengono effettuate mediante una piattaforma di trading (sito web), basato su di un vero e proprio software online.
Queste piattaforme di trading vengono realizzate da società finanziarie, denominate broker online. Questi ultimi si occupano di acquistare e vendere i titoli per terze persone e chiedono ai loro clienti delle commissioni per eseguire queste operazioni. I broker online possono essere Sim (Società di Intermediazione Mobiliare), banche o società specializzate nel trading online e devono essere autorizzate dalla Consob. Gli investitori non professionisti possono, inoltre, appoggiarsi anche all’home banking.
In questo ambiente occorre fare molta attenzione alle truffe, molto spesso sono messe in atto dagli stessi broker. Possono, infatti, diventare dei veri e propri usurai ed essere, quindi, non affidabili. Nel momento in cui si decide di dedicarsi al trading online, bisogna chiedere delle informazioni al broker finanziario per una maggiore tutela:
- il nome della società per cui lavora, se è autorizzata e da chi;
- il numero della sua autorizzazione;
- il sito internet e dove è situata la sede.
Con queste informazioni alla mano si possono fare delle ricerche su internet, in autonomia. In questo modo si può capire se la persona è attendibile. In caso di truffa si può, ovviamente sporgere denuncia. Il trader deve presentarla entro tre mesi, recandosi subito dalla polizia o dai carabinieri: si tratta di frode, che deve concretizzarsi con dei raggiri da parte del broker finanziario nei confronti del trader.
Che cos’è un investimento?
L’investimento finanziario è un rapporto di credito o di debito, ovvero si tratta di un acquisto di un’attività di tipo esclusivamente finanziario, il cui scopo è quello di ottenere nel tempo dei profitti, come i dividendi, gli interessi e le plusvalenze.
Con l’investimento vi è una immediata rinuncia a un bene, in prospettiva di un futuro profitto: vengono, quindi, impiegate delle risorse economiche, con la speranza di vedere aumentare il proprio patrimonio con un probabile guadagno in un particolare lasso temporale.
L’investimento, inoltre, può essere visto come l’impiego di un patrimonio per una determinata durata, al fine di vederne aumentata la consistenza. Rientrano in questa casistica anche i mutui immobiliari e i prestiti, i quali si possono classificare come investimenti finanziari.
Vista la molteplicità delle tipologie di investimenti finanziari, questi ultimi si possono classificare:
- in base alla durata, che differenziano gli investimenti in lunga, media o breve durata;
- al livello di rischio, il quale può essere basso, medio o alto;
- al rendimento, che si individuano nei cosiddetti dividendi, i quali dipendono dai tassi di rendimento.
Le disposizioni di legge, in particolare la Mifid2 ( disciplina che regola i servizi finanziari europei), dispongono che agli investitori devono essere sottoposti gli investimenti, qualunque essi siano, in modo chiaro sotto il profilo dei costi di gestione, ma anche per quanto riguarda il rischio, in quanto queste variabili possono incidere in modo notevole sul rendimento finale.
Per tutti coloro che vogliono degli investimenti sicuri, ci sono sul mercato determinate forme per impiegare le proprie risorse economiche , come ad esempio i fondi a capitale garantito.
Per proteggersi dal rischio, però, esiste un modo conosciuto universalmente, ovvero diversificare i propri investimenti: con questa opzioni si costruisce un portfolio di investimenti con titoli che provengono da differenti settori, che sono poco, o nulla, correlati tra loro.
Gli investimenti finanziari sono legati all’economia reale: se pensiamo alle azioni, questo significa fare un investimento in quote di partecipazione in un’azienda. Scegliere, invece, di investire in obbligazioni, vuol dire acquistare dei titoli di debito di un’azienda: questo permette all’acquirente di avere la possibilità di incassare un corrispettivo del prestito comprensivo di un premio. Esistono, inoltre, le obbligazioni statali, che permettono agli Stati di potersi finanziare sui mercati.
Ci sono svariati operatori finanziari che sono abilitati a proporre i prodotti finanziari e, quindi, rendono fattibili gli investimenti sia da parte delle aziende sia dei risparmiatori privati. Sono annoverati tra questi operatori in primis le banche, ma non si possono dimenticare le società di gestione patrimoniali e le società di gestione immobiliare.
I consulenti finanziari, invece, sono dei professionisti che possiedono l’abilitazione per programmare delle strategie d’investimento basate sui prodotti finanziari e che le propongono ai risparmiatori: possono lavorare sia per delle banche sia per delle società, ma anche per conto proprio o essere dei professionisti indipendenti.
Trading vs investimento: le principali differenze
Tra le varie differenze tra il trading online e l’investimento possiamo sottolineare il supporto che viene utilizzato per la negoziazione. Il primo utilizza:
- un device, il quale può essere un computer o uno smartphone;
- di una connessione a internet,
- di un conto con un broker, il quale mette a disposizione un piattaforma per svolgere l’attività di trading.
L’investimento, al contrario del trading online, muove grosse somme per tempi decisamente più estesi. La figura del broker può essere sostituito da altre figure professionali, che sono intermediari finanziari, come le banche o potrebbero anche non esserci.
Trading: Pro e contro
Tra i pro troviamo la possibilità di investire direttamente da casa, infatti è un’attività che si può fare direttamente online, seduti comodamente sul proprio divano! Ci sono molte piattaforme su cui operare, quindi sono disponibili ampie offerte, che permettono, quindi, ampie possibilità di guadagnare, impiegando piccoli capitali.
Per avviarsi al trading online vi è un costo limitato, accessibile a tutti: le spese da affrontare riguardano l’acquisizione degli strumenti iniziali e l’operatività online. Non sono da trascurare i vantaggi fiscali: sui guadagni vi è una tassazione minore rispetto ad altre attività imprenditoriali o economiche. Sul capital gain si applica, infatti, un’imposta sostitutiva pari al 26% .
Un altro interessante vantaggio di questo ramo finanziario, è quello di poter operare in maniera quasi del tutto automatica. Infatti grazie al trading automatico, si possono programmare in maniera relativamente facile, dei bot (ossia software che eseguono operazioni in maniera automatica) che eseguano in base alle istruzioni date (solitamente un importo limite), operazioni di vendita o acquisto dei titoli finanziari.
Tra i contro di questa attività, invece, vi è una preparazione superficiale, che non permette di assumersi tutti i rischi presenti: giocare in borsa, quindi, non è per tutti! Bisogna, infatti, conoscere molto bene gli strumenti finanziari da utilizzare e impiegare molto tempo per ottenere dei risultati soddisfacenti.
Investimenti: Pro e contro
Tra i pro degli investimenti vi è sicuramente la possibilità di poter godere di rendimenti elevati. Tra i contro c’è il rischio a cui l’investitore si espone: se l’investimento va a buon fine, ha un guadagno; se, invece, l’investimento va male, rischia di perdere ingenti somme di denaro.
Gli investimenti, inoltre, sono complicati: non è semplice capire come funzionano gli strumenti finanziari da utilizzare, capire come agire nei mercati emergenti, e districarsi tra le dinamiche e i tecnicismi di questo mondo.