Le operazioni di cessione del quinto, costituiscono delle forme di finanziamento erogate dalle banche, che possono richiedere sia i lavoratori dipendenti (pubblici e privati), che i pensionati.
Come ben saprai, tale finanziamento prevede un piano di rimborso diviso in rate di un importo non superiore alla quinta parte dello stipendio (o della pensione). Generalmente, la durata è di dieci anni.
Quello che forse non sai, è che per poter ottenere da una banca o da una finanziaria una cessione del quint,o è necessario sottoscrivere alcune forme di polizze assicurative. Alcune di queste sono obbligatorie, altre dipendono dalla volontà delle parti.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio, tutto quello che c’è da conoscere sulle forme assicurative relative alla cessione del quinto.
Cos’è la cessione del quinto? E perché fare una polizza assicurativa?
Come già evidenziato, la cessione del quinto consiste in un tipo di prestito in cui il dipendente vincola il quinto del proprio stipendio (o pensione) a un finanziamento.
L’importo massimo della rata, quindi, non può superare il 20% del salario percepito ogni mese. Attraverso quest’operazione, quindi, il datore di lavoro versa la somma della rata direttamente alla banca o all’istituto di credito che ha concesso il prestito. In generale, non si può contrarre una nuova cessione prima che siano stati pagati i 2/5 delle rate pattuite nel contratto.
La cessione del quinto costituisce un’opportunità estremamente inclusiva, in quanto ponendo come garanzia il proprio contratto di lavoro, gli enti finanziatori sono generalmente più disposte a emettere un prestito. Tuttavia, come ben sappiamo, le banche non concedono mai niente a meno che non siano sicure di riottenere quanto erogato.
A questo proposito, entrano in gioco le polizze assicurative sulla cessione del quinto. L’art.54 del DPR n. 180 del 1950 richiede la stipula di una polizza obbligatoria a tutela del rischio di premorienza e del rischio di perdita di impiego. Vediamole nel dettaglio.
Forme assicurative obbligatorie
Come già evidenziato, la legge impone l’obbligo di stipulare un’assicurazione ogni volta che viene sottoscritto un contratto di finanziamento tramite cessione del quinto.
Polizza assicurativa rischio vita
L’assicurazione che deve essere stipulata è conosciuta come “Polizza rischio vita”. Il suo scopo è duplice, in quanto tutela sia il creditore che eroga il prestito sia il soggetto che lo richiede dal rischio di insolvenza in caso di morte prematura del debitore.
Infatti, se quest’ultimo non dovesse essere più in grado di adempiere al pagamento delle rate, perché deceduto, la banca potrà soddisfare il suo credito sull’assicurazione senza rivalersi sugli eredi del vecchio debitore.
Polizza assicurativa rischio impiego (perdita del lavoro)
In aggiunta alla “Polizza rischio vita”, i lavoratori dipendenti devono sottoscrivere anche una polizza contro il rischio di perdita del lavoro (“Polizza rischio impiego”). In questo modo, qualora il contraente perda il lavoro e il TFR (Trattamento di fine rapporto) non sia sufficiente a coprire il debito residuo, l’assicurazione sulla cessione del quinto provvederà al rimborso verso il soggetto erogante.
Ovviamente, nel caso di contratti di finanziamento con cessione della pensione sarà presente soltanto il primo tipo di polizza.
Altre forme assicurative per la cessione del quinto
Oltre le polizze obbligatorie, senza le quali la cessione del quinto non può essere richiesta, esistono anche altre forme assicurative che proteggono dal rischio di insolvenza non derivante da decesso del debitore.
A tale riguardo, sul mercato esistono i seguenti schemi contrattuali:
- Polizza a rischio credito.
- Polizza perdite pecuniarie.
Al cliente andrà indicato con un linguaggio semplice e chiaro quali sono gli eventi assicurati e cosa accade quando si verifica l’evento. In particolare, se il cliente sia o meno liberato dal debito.
Nelle polizze “rischio credito” è previsto generalmente il c.d. “diritto di surroga” della compagnia nei confronti del debitore. Ciò significa che l’assicurazione, dopo aver liquidato il sinistro, potrà chiedere all’assicurato il rimborso delle somme versate. Più avanti spiegheremo meglio il significato di diritto di surroga.
Nelle polizze “perdite pecuniarie”, invece, la tutela per il debitore è maggiore, in quanto la compagnia liquiderà gli importi dovuti al creditore fino al momento in cui il debitore assicurato non troverà un nuovo impiego. In ogni caso, il sinistro resterà a carico della compagnia e l’assicurato/beneficiario non dovrà rispondere in alcun modo.
Per queste regioni è necessario che quando si sottoscrive una polizza abbinata a cessione del quinto dello stipendio i lavoratori prestino grande attenzione alla classificazione in esame. È chiaro che in caso di licenziamento per giusta causa oppure di dimissioni volontari del lavoratore il diritto al rimborso assicurativo viene meno.
Diritto di surroga nella cessione del quinto
In tema di cessione del quinto, la surrogazione dell’assicuratore indica il diritto che ha l’impresa assicuratrice di sostituirsi alla banca nel rivalersi sul debitore per recuperare le somme dovute.
Tale meccanismo ha un duplice scopo:
- evitare l’arricchimento della banca, che potrebbe ricevere sia l’indennizzo che il risarcimento;
- evitare l’arricchimento del responsabile, il quale – se non esistesse la surrogazione – beneficerebbe indirettamente della copertura assicurativa contro i danni.
Nelle assicurazioni contro i danni alla persona, l’assicuratore può rinunciare per contratto alla surrogazione, lasciando così impregiudicati i diritti della banca verso il terzo responsabile.
A chi richiedere la polizza sulla cessione del quinto?
Il cliente può scegliere sia di stipulare la polizza con la banca a cui richiede il finanziamento, sia con altri istituti di credito. A tal riguardo, gli enti finanziatori sono sempre tenuti ad accettare polizze assicurative presentate dal cliente stipulate per conto proprio, cioè presso enti esterni. In questo caso, dovranno essere fomite chiare indicazioni sui contenuti e sulle caratteristiche tecniche che tali polizze devono possedere per poter essere accettate.
Per le assicurazioni sulla vita, nell’ipotesi in cui la polizza sia sottoscritta direttamente dell’ente finanziatore, sulla base di convenzioni con l’impresa di assicurazione, occorre specificare chiaramente al cliente quali eventi siano assicurati e le modalità di esercizio dei diritti al verificarsi dei rispettivi eventi. In particolare, è importante indicare l’esistenza o meno del suddetto “diritto di surroga”.
Quanto costa l’assicurazione sulla cessione del quinto?
Il costo dell’assicurazione sulla cessione del quinto dipende da una serie di parametri. Tra questi i più importanti sono i seguenti:
- L’età del richiedente, in quanto più questa è alta minore sarà l’aspettativa di vita. In tal caso, il costo dell’assicurazione sarà maggiore, perché la banca deve proteggersi da un rischio più elevato di premorienza del debitore.
- Il tipo di azienda nella quale lavora.
- La durata del prestito (da un minimo di 2 fino ad un massimo di 10 anni).
In ogni caso il costo della polizza è incorporato nel prezzo che ogni banca o altro soggetto erogante applica al finanziamento e quindi il cliente non dovrà preoccuparsi del relativo calcolo. Infatti, il costo delle coperture assicurative legate al finanziamento deve sempre essere incluso nel TAEG della cessione del quinto.
Le disposizioni di legge richiedono anche che la documentazione precontrattuale e contrattuale indichi in modo chiaro i costi applicabili al finanziamento. Inoltre, vanno indicate le modalità di calcolo, specificando anche gli oneri che maturano nel corso del rapporto. Gli intermediari devono obbligatoriamente adottare schemi tariffari semplici e chiari, anche in termini di numero e denominazione delle commissioni, facilmente comprensibili a tutte le tipologie di clientela.
Estinzione anticipata
In caso di richiesta di estinzione anticipata della cessione del quinto, le banche devono fornire tempestivamente i necessari conteggi estintivi. Cioè devono evidenziare in modo chiaro e comprensibile l’ammontare degli oneri già corrisposti che formeranno oggetto di restituzione e quelli che, invece, non saranno restituiti.
Inoltre, il debitore ha diritto alla restituzione della quota di premio assicurativo “non goduto”, in quanto riferito al periodo di ammortamento ancora rimanente.
Comunicazioni periodiche
La normativa disciplina anche il contenuto e le modalità delle comunicazioni periodiche. In particolare, è richiesto che il cliente abbia un quadro aggiornato dell’andamento del rapporto e che riceva le informazioni rilevanti, nonché tutte le movimentazioni, anche mediante voci sintetiche di costo.
Per assicurare un’informativa adeguata al cliente e consentirgli di verificare la correttezza degli addebiti effettuati a suo carico, è necessario che nelle comunicazioni periodiche siano contenute anche informazioni chiare e comprensibili riguardanti i pagamenti ritardati o mancanti. Questo anche quando non imputabili al debitore ma, ad esempio, al datore di lavoro o ad eventuali soggetti terzi.