Se in passato ti è capitato di richiedere un prestito finanziario o un mutuo, avrai sicuramente già incontrato il termine “fideiussione”. Questa rappresenta una tipica forma di garanzia, con cui un soggetto terzo (il c.d. fideiussore) si obbliga personalmente con il creditore per pagare al posto del debitore, qualora questo non dovesse essere in grado di adempiere alla sua obbligazione.
Quando il fideiussore è una banca, si parla di fideiussione bancaria. In questo articolo cercheremo di capire cos’è, a cosa serve e come ottenerla. Partiamo!
Che cos’è la Fideiussione bancaria?
La fideiussione bancaria è una garanzia che un istituto di credito concede ai suoi clienti, per garantire il pagamento di un determinato importo verso un terzo creditore. Quindi in questo caso è la banca che assume il ruolo di garante, impegnandosi a pagare la somma prevista nel caso in cui non lo faccia il debitore principale. Ovviamente la banca dopo aver coperto il debito potrà rivalersi sul debitore.
Come si vede dalla nozione, con il contratto di fideiussione un terzo aggiunge la sua responsabilità a quella del debitore, garantendo l’adempimento della obbligazione. In tal modo la posizione del creditore si rafforza perché avrà, in pratica, due debitori al posto di uno.
Generalmente la fideiussione bancaria viene richiesta da una società o persona fisica (il debitore) al proprio istituto di credito, nel momento in cui stipula un contratto di tipo economico o finanziario con una terza parte (il creditore). Nella prassi, le fideiussioni bancarie sono sempre contratti per iscritto.
La legge non impone dei limiti alla somma che è oggetto di garanzia, ma la fideiussione non può eccedere quanto è dovuto dal debitore, né essere prestata a condizioni più onerose. Può, però, prestarsi per una parte soltanto del debito o a condizioni meno onerose.
Prima di rendersi garante, la banca effettua sempre una serie di valutazioni per verificare l’affidabilità del cliente, e per definire la cifra che si impegna a coprire. Inoltre, al momento della concessione della garanzia, la banca può richiedere al cliente il versamento di un deposito cauzionale.
Se il debitore non dovesse essere in grado di assicurare l’intero deposito, potrebbe scegliere di accendere un’ipoteca sulla casa per coprire la restante parte del debito garantito, oppure richiedere la partecipazione di un coobbligato.
A cosa serve la fideiussione?
La fideiussione è un particolare tipo di negozio giuridico che soddisfa essenzialmente tre esigenze:
- Per il creditore, aumenta la possibilità di ottenere l’adempimento in quanto ha una platea di debitori più ampia su cui potersi soddisfare. Più avanti vedremo che esiste anche la possibilità di avere più fideiussiori (la c.d. “confideiussione”).
- Il fideiussore, invece, può perseguire diversi scopi. Nel caso della banca si tratta di uno scopo lucrativo in quanto la fideiussione bancaria può essere onerosa in termini di costi. In via generale alla banca viene pagata una commissione che corrisponde al costo della fideiussione pari all’1% dell’importo previsto dal contratto.
- Infine, per il debitore, richiedere una fideiussione può servire per ottenere un prestito quando le proprie garanzie non sono sufficienti per l’erogazione. In questi casi si chiede aiuto a una persona di fiducia o a un istituto di credito (le tipologie di fideiussione più diffuse sono quelle bancarie o assicurative) che firma una fideiussione nella quale si impegna a pagare il debito contratto da un’altra persona.
Chi sono i soggetti interessati?
Vediamo nel dettaglio i tre soggetti coinvolti in una fideiussione:
- Contraente (debitore): persona fisica o giuridica che ha necessità di ottenere un prestito erogato dall’istituto di credito per acquistare un bene o usufruire di un servizio.
- Beneficiario (creditore): chi beneficia della fideiussione e eroga il prestito, che può essere una banca, compagnia assicurativa o una finanziaria, un ente pubblico, una persona fisica.
- Fideiussore: è una persona fisica o giuridica che garantisce il pagamento del debito all’istituto di credito in caso di mancato pagamento da parte del contraente impegnando il proprio patrimonio o parte di esso.
Come richiedere la fideiussione bancaria?
La fideiussione bancaria può essere richiesta sia da persone fisiche che da persone giuridiche (ovvero le società).
Quando si rende garante, l’istituto di credito eroga un credito di firma al richiedente, che deve versare una commissione. Come già detto in precedenza, la banca potrebbe anche richiedere il versamento preventivo di un deposito cauzionale o addirittura di un’ipoteca su beni immobili.
Concedendo il credito di firma, la banca si impegna quindi ad assumere o a garantire l’obbligazione di un terzo soggetto. A questo punto, per assicurare il creditore, il debitore firma una polizza a garanzia del pagamento della somma in oggetto, nel caso in cui non dovesse riuscire ad adempiere al pagamento.
Le tempistiche per ottenere una fideiussione bancaria non sono proprio strettissime. L’iter burocratico per ottenere una garanzia da parte di un istituto di credito dura circa due o tre settimane, ma a seconda della complessità dell’operazione possono servire anche mesi.
Vediamo ora quali sono i documenti necessari, i requisiti essenziali e i costi legati alla fideiussione bancaria.
Documenti
Per richiedere una fideiussione è necessario fornire all’istituto di credito dei documenti. A seconda che il richiedente sia una persona fisica o giuridica la documentazione da presentare cambia.
Nel caso in cui il sottoscrivente sia una persona fisica, i documenti richiesti saranno:
- documento d’identità;
- codice fiscale;
- ultime due buste paga;
- modello unico, 730 o CUD;
- recapiti telefonici.
Mentre nel caso in cui il sottoscrivente sia una persona giuridica verranno richiesti:
- documento d’identità dell’Amministratore dell’azienda;
- codice Fiscale dell’Amministratore;
- visura camerale;
- ultimi due bilanci aziendali;
- situazione contabile corrente;
- iscrizione alla camera di commercio;
- stato patrimoniale;
- modello unico.
Requisiti
Chi richiede una fideiussione deve presentare dei requisiti, valutati di volta in volta dalla banca in base al singolo caso. Perché la fideiussione possa essere prestata, la banca deve ovviamente esaminare la figura del debitore.
Per farlo l’istituto di credito verifica quattro requisiti:
- Reddito;
- Patrimonio;
- Garanzie;
- Età.
Reddito
Il primo requisito indica la capacità reddituale del debitore, che deve consentire a quest’ultimo di onorare quanto promesso.
A tal fine vengono considerati due aspetti:
- l’entità delle sue entrate al netto delle spese per il mantenimento della famiglia e del rimborso di eventuali debiti.
- la stabilità del reddito del debitore. Sono considerati stabili i redditi di lavoratori dipendenti e liberi professionisti, meno quelli dei lavoratori autonomi e i redditi di pensione, in quanto considerati poco aggredibili in caso di difficoltà.
Patrimonio
Con riferimento al secondo requisito, il patrimonio, gli istituti di credito guardano principalmente alla qualità. Molto apprezzate sono le proprietà immobiliari, specialmente se complementari alla prima casa.
Tuttavia, un debitore proprietario di diversi immobili, ma non avente alcun reddito, potrebbe apparire meno sicuro di uno che disponga di entrate certe e consistenti. Questo perché l’obiettivo principale della banca è quello di ottenere nell’immediato il pagamento liquido delle rate.
Garanzie
Il terzo requisito riguarda la storia creditizia del debitore, per verificare se lo stesso abbia già fatto richiesta in precedenza di ulteriori fideiussioni.
Se il richiedente ha già beneficiato della fideiussione presso altri istituti per almeno due volte, difficilmente ne otterrà una terza. Infatti, chi ottiene la fideiussione bancaria viene segnalato alla centrale rischi, quindi difficilmente riuscirà ad ottener ulteriori finanziamenti.
Età
Il quarto requisito per valutare l’idoneità del debitore riguarda la sua età anagrafica, in particolare avuto riguardo dell’età che lo stesso avrà al momento dell’estinzione del contratto.
Ovviamente, si considera poco sicura la garanzia prestata da soggetti che alla fine della fideiussione supereranno i 75 anni di età.
Costi
Un contratto di fideiussione bancaria presenta certamente un livello di sicurezza molto elevato. Tuttavia, prima di richiederla, è bene valutare attentamente l’ammontare delle spese e degli oneri finanziari collegati ad essa. Trattandosi di un istituto di credito, i costi saranno tendenzialmente più alti, rispetto a quelli concessi da una finanziaria o compagnia assicurativa, proprio per il grado maggiore di sicurezza che la banca offre.
Oltre a dover versare un deposito cauzionale (che può essere in contanti o in titoli), il debitore deve anche versare:
- una commissione, di solito pari all’1% della somma garantita;
- gli interessi che variano in base all’importo garantito e alla durata dell’impegno;
- eventuale accensione di un’ipoteca immobiliare.
Una volta ottenuta la concessione, il contratto viene notificato in modo ufficiale alla Centrale Rischi della Banca d’Italia, sarà quindi più difficile ottenere una nuova polizza.
Una fideiussione bancaria viene richiesta raramente proprio perché molto onerosa. Oltre ad avere spese e commissioni importanti, la banca obbliga il contraente anche a vincolare ingenti somme di denaro. In altri termini, per coprire la cifra oggetto di fideiussione, il debitore deve congelare fondi dal 100% al 120% della somma garantita.
Altra caratteristica della fideiussione è l’ereditarietà. Infatti, per legge, in caso di morte del debitore, l’obbligo passa ai suoi eredi a meno che questi non decidano di rifiutare l’eredità. Questo è anche il motivo per cui la banca tende a non concedere questo tipo di garanzia agli over 75.
Che cos’è la confideiussione bancaria?
La fattispecie in cui vi sono più fideiussori è chiamata confideiussione. Tale ipotesi va distinta dalla semplice pluralità di fideiussori in cui ciascuno presta la sua garanzia indipendentemente dall’altro. Quando abbiamo una semplice pluralità di fideiussori ciascun rapporto fideiussorio è indipendente dagli altri. Invece, se vi sono più fideiussori, che garantiscono lo stesso debito, questi sono obbligati in solido.
Nella confideiussione, quindi, il creditore può rivolgersi per ottenere l’intero ammontare a chiunque dei confideiussori, a meno che non sia stipulato il cosiddetto beneficio della divisione (beneficium divisionis). In tal caso, ogni fideiussore che viene chiamato a estinguere il debito ha il diritto di rivolgersi al creditore ed esigere da quest’ultimo di ridurre il pagamento ad una singola quota, e quindi di non pagare la somma per l’intero ma solo per la parte da lui dovuta.
Dal momento che, ai sensi dell’art. 1946 del c.c., l’obbligazione di più fideiussori che abbiano prestato garanzia per un medesimo debito è considerata di norma solidale, nel contratto bisogna sempre dichiarare esplicitamente la volontà delle parti di applicare il beneficio della divisione. Altrimenti, ciascun fideiussore è obbligato per l’intero debito. Conseguenza di questa solidarietà e che quando il creditore si indirizza verso uno dei confideiussori, questo è tenuto a pagare tutto.
Le tipologie di fideiussione
Fideiussione bancaria
Si parla anche di fideiussione bancaria in quanto una persona, detta fideiussore, stipula con l’istituto bancario una polizza in cui fa da garante con il proprio patrimonio dell’obbligazione assunta da un’altra persona.
Può capitare, però, anche la situazione inversa. Cioè che sia la banca ad essere il creditore e quindi a richiedere la figura di un fideiussore per erogare un prestito.
Gli istituti di credito, infatti, offrono solitamente queste due opzioni:
• Fideiussione solidale: viene stipulata tra due o più banche che si impegnano ad assolvere i debiti del contraente. È però previsto un tetto massimo di spesa, entro cui il fideiussore non è obbligato ad intervenire
• Fideiussione con beneficio di escussione: banca e fideiussore sono legati solo per l’importo residuo. In questo caso la banca deve rivalersi prima sui beni del debitore principale e poi, se necessario, richiedere che il debito venga onorato dal fideiussore. Qualora questi non fossero sufficienti a coprire il debito, la banca potrà quindi esigere dal fideiussore di pagare il restante.
La fideiussione solidale
Se più persone hanno prestato fideiussione per un medesimo debitore e a garanzia di un medesimo debito, ciascuna di esse è obbligata per l’intero debito, salvo che sia stato pattuito il beneficio della divisione, ex art. 1946.
Le fideiussioni bancarie, salvo diverso accordo, comportano il sorgere di una responsabilità solidale priva del beneficio di escussione. Per cui il creditore, in caso di inadempimento, può rivolgersi sia alla banca sia al debitore per richiedere la somma dovuta nella sua interezza.
La fideiussione con beneficio d’escussione
Il fideiussore è obbligato in solido col debitore principale al pagamento del debito. Le parti però possono convenire che il fideiussore non sia tenuto a pagare prima dell’escussione del debitore principale. In tal caso, il fideiussore, che sia chiamato a pagare dal creditore e intenda valersi del beneficio dell’escussione, deve indicare i beni del debitore principale da sottoporre ad esecuzione.
Fideiussione mutuo
La fideiussione sul mutuo è una delle garanzie accessorie più richieste, soprattutto quando l’ammontare complessivo del finanziamento supera l’importo massimo che può essere richiesto. Generalmente, la soglia è l’80% del valore dell’immobile.
Nella maggior parte dei casi, ad accollarsi il debito in caso di inadempienza del mutuatario (chi richiede il mutuo) è un familiare, il quale sarà debitore nei confronti della banca solamente per un importo definito. Tale cifra in ogni caso non potrà superare il valore dell’importo erogato con il mutuo e dovrà essere chiaramente indicato nel contratto di mutuo.
Fideiussione per rimborso IVA
Quando presentiamo il modello F24, può capitare di avere un certo valore di IVA a credito verso lo Stato. In questi casi, i contribuenti possono chiedere il rimborso totale o parziale del suddetto credito. Per farlo è necessario stipulare una fideiussione bancaria o assicurativa per rimborso IVA.
Si tratta di una garanzia richiesta fatta dall’Amministrazione Finanziaria al contribuente per tutelarsi dal rischio in cui il credito IVA dovesse rivelarsi illegittimo. In modo tale da garantire che il rimborso possa essere restituito in ogni caso, anche in seguito agli accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Fideiussione omnibus
Si tratta di una garanzia che un terzo si assume nei confronti di una banca con la quale si impegna a garantire tutte le obbligazioni anche future che il debitore assumerà nei confronti dell’istituto di credito.
Tali garanzie sono valide solo se è previsto un tetto massimo garantito, cioè a condizione che per le obbligazioni future sia previsto un tetto soglia. Tale regola è pensata per assicurare una tutela al garante-fideiussore che, altrimenti, si ritroverebbe a dover coprire un ammontare infinito di debiti.
Fideiussione a garanzia d’affitto
Quando si stipula un contratto di locazione per affittare un immobile ad uso commerciale e/o abitativo, il proprietario può richiedere una fideiussione come garanzia d’affitto.
Con questo contratto, il locatore si assicura la copertura dei canoni mensili o del deposito cauzionale da parte di un istituto di credito. Per cui, se l’affittuario non dovesse corrispondere tali somme, il fideiussore dovrà coprirne le spese.
Fideiussione assicurativa
Una polizza fideiussoria assicurativa è una garanzia concessa da una compagnia d’assicurazione verso un beneficiario. Si tratta della forma di fideiussione più utilizzata dalle imprese e dalle società, in quanto:
- La retribuzione del premio assicurativo è l’unico versamento richiesto infatti la fideiussione assicurativa a differenza di quella bancaria non prevede il congelamento del patrimonio del contraente. In questo modo la compagnia può ottenere un contratto mantenendo la liquidità, con un premio fisso annuale rinnovabile per tutta la durata de contratto.
- Rispetto agli altri tipi di fideiussione, quella assicurativa vanta tempi ridotti per la sua concessione, e un tasso di interesse concorrenziale. I tassi di interesse di una polizza fideiussoria possono infatti oscillare tra lo 0,75% al mese fino ad arrivare ad un 3%. Essi aumentano in modo direttamente proporzionale alla cifra e alla durata del prestito.
I costi variano comunque in base all’investimento, al tipo di azienda e alla storia creditizia. Il premio è appunto il costo vero e proprio della fideiussione assicurativa che viene corrisposto all’agenzia assicurativa in sede di stipula di contratto.
Ma come viene definito il premio? Di solito il costo viene calcolato in percentuale sulla base del capitale garantito, sulla percentuale però intervengono diversi fattori di cui bisogna tenere conto, come il tipo di contratto stipulato e il patrimonio del richiedente.
Questo tipo di garanzia viene rilasciata in pochi giorni e non obbliga il fideiussore a garantire con tutto il suo patrimonio ma richiede solo il versamento di un premio da pagare in soluzione unica o a rate.
Estinzione della fideiussione
La fideiussione può essere estinta soltanto nel caso in cui il soggetto creditore, rivolgendosi al debitore principale, ottiene l’interezza del pagamento e dichiara chiuso il debito. In generale il contratto fideiussorio si estingue quando si estingue l’obbligazione principale.
Esistono tuttavia anche altre ipotesi di estinzione della garanzia: l’art. 1955 ss., stabilisce che:
- Il contratto fideiussorio si può estinguere qualora il creditore effettui un comportamento colposo contrario alla buona fede, cioè violando alcuni doveri giuridici. Ad esempio, la fideiussione viene estinta se, in assenza di una garanzia omnibus, il creditore concede un ulteriore prestito al debitore principale senza interpellare il fideiussore, nonostante l’impossibilità a saldare il debito.
- La fideiussione si estingue per l’estinzione dell’obbligazione fideiussoria oppure per estinzione dell’obbligazione garantita. Questo è il caso ordinario.