Guida ai prestiti con partita IVA appena aperta

partita iva

All’interno del nostro panorama nazionale, uno scenario sempre più comune, è quello di milioni di italiani a cui spesso viene precluso l’accesso ai servizi finanziari, o perché non hanno “un posto fisso” o comunque perché non possono presentare una regolare busta paga.

Tuttavia, la rapida evoluzione del mercato del lavoro, ha dato alle banche l’opportunità di adattarsi e creare nuove forme di finanziamento che fossero lontane dal concetto tradizionale di contratto a tempo indeterminato.

Al pari dei lavoratori dipendenti, infatti, capita che anche gli altri abbiano bisogno di credito al fine di finanziare i propri progetti.

Di fronte ad una tale realtà, gli istituti di credito e le società finanziarie propongono, sempre nel rispetto delle garanzie creditizie richieste, delle specifiche tipologie di investimento a coloro che svolgono ed esercitano un lavoro in proprio

Questi tipi di prestiti sono soluzioni di finanziamento che consentono a liberi professionisti, lavoratori autonomi, con partita IVA, atipici e artigiani di accedere velocemente al credito. In questo articolo analizzeremo le caratteristiche dei prestiti con partita IVA appena aperta.

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Chi può richiederli

Bisogna fare una distinzione tra finanziamenti per apertura di nuova partita IVA, e finanziamenti con partita IVA appena aperta. I primi sono prestiti per sostenere la creazione di nuove attività, ad esempio le start-up, mentre i secondi sono diretti a quei lavoratori che già possiedono una partita IVA ma questa non deve aver superato un certo periodo di tempo. Entrambi possono richiederli:

  • commercianti;
  • artigiani;
  • liberi professionisti;
  • autonomi;
  • ditta individuale;
  • chi lavora per società di persone SAS e SNC.

Tuttavia, per i lavoratori autonomi la situazione è un po’ più complessa, specialmente per quelli che aderiscono al regime forfettario.

Il problema non riguarda tanto la possibilità di ottenere o meno il prestito, ma più che altro l’importo erogato. Più nello specifico la quantità massima di denaro che possono richiedere. Questi, godendo di semplificazioni fiscali e contabili, hanno un reddito netto più che dimezzato quindi potranno chiedere finanziamenti limitati a somme di piccola o media entità.

Come funzionano

Nel caso di una nuova partita iva, o di una appena aperta, possiamo avere due situazioni diverse:

  1. La prima quando il finanziamento è diretto alla creazione di un’attività prima inesistente, per la quale è richiesta una nuova partita iva, ma il finanziatore è un ente pubblico. In tale circostanza sarà necessario presentare la domanda seguendo le regole del bando presente sul sito ufficiale.
  2. La seconda quando il finanziatore è un normale istituto di credito. In questo caso va verificato il merito creditizio, vale a dire l’affidabilità patrimoniale del richiedente. Ciò comporta una lunga serie di indagini da parte dell’ente emittente che dovrà valutare la possibilità dell’investimento in base a più fattori: l’età, se è la prima volta che avete la partita iva, se avete ricevuto altri finanziamenti in passato, e così via.

Di solito, il lavoratore che non possiede una storia creditizia, può comunque chiedere l’intervento di un terzo garante.

Quali documenti servono

I documenti indispensabilisono:

  1. un documento di riconoscimento in corso di validità
  2. il codice fiscale
  3. un certificato che attesti il possesso di una partita iva

A seconda del tipo di finanziamento richiesto e dell’ente a cui ci rivolgiamo dovranno essere presentati altri documenti, ad esempio la banca potrà richiedere la presentazione:

  1. del modello 730
  2. del CUD (o modello unico) che attesti il reddito degli anni precedenti e di quello in corso
  3. se c’è anche l’iscrizione ad una certa associazione di categoria (per es. artigiani, commercianti)
  4. una bolletta di utenza intestata
  5. garanzie alternative

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Garanzie alternative

Quando il reddito non può essere ritenuto sufficiente ci sono soluzioni complementari o alternative per soddisfare le richieste della banca. Queste possono essere:

  • firma di un garante sul prestito, la soluzione più utilizzata è la fideiussione
  • prodotti finanziari come pacchetti azionari, obbligazioni o simili
  • sottoscrizione di cambiali (più raramente richiesta)
  • ipoteca immobiliare. Nel caso in cui si è proprietari di una casa o altro tipo di immobile, è possibile dare questo in garanzia alla finanziaria ipotecandolo.
  • Se percepisci un canone di locazione su un appartamento o casa che hai in affitto, la banca può utilizzare questa tua entrata come forma di garanzia
  • beni di valore come gioielli, quadri, libri, ecc.

Il terzo garante può essere sia un familiare che un amico ma è necessario che soddisfi tutti i requisiti richiesti dalla banca, ad esempio:

  • deve essere in possesso di un reddito fisso dimostrabile e deve risultare adeguato a garantire il pagamento delle rate del prestito
  • solitamente non deve superare i 75 anni di età alla data prevista per la fine del piano di ammortamento

Nel caso di ipoteca su un immobile, il valore di questo deve essere in linea con la somma del prestito erogato. Generalmente si ricorre a questo tipo di garanzia quando la somma del finanziamento è molto alta. Infatti, nel caso in cui il valore dell’immobile superi quello del prestito è possibile sottoscrivere un’ipoteca parziale.

Quanto si può richiedere

La quota richiedibile può variare in relazione a diversi fattori. Se ci stiamo rivolgendo ad un ente pubblico le soglie verranno specificate nelle regole del relativo bando. Mentre se siamo diretti verso una banca o comunque una società finanziaria le possibilità del prestito dipenderanno in gran parte dalla nostra capacità di adempimento del credito, in base alle garanzie che siamo in grado di dare, ma anche dalle regole dell’istituto finanziario in questione.

Come già anticipato, per quanto riguarda i lavoratori iscritti al regime forfettario, gli importi sono maggiormente limitati. Nei paragrafi successivi analizzeremo alcune offerte di credito proposte da banche italiane nonché le opportunità di aderire a fondi di garanzia statale.

Quali banche lo fanno

Se vogliamo rivolgerci ad una banca tradizionale oppure ad una finanziaria ecco una lista dei migliori istituti di credito a cui poter fare richiesta:

Unicredit

Propone una vasta gamma di prestiti accessibili sia a lavoratori dipendenti che autonomi. Tra questi ricordiamo CreditExpress Dynamic. Il prestito personale ricaricabile che consente di ottenere

  • Soglie da 3.000€ a 75.000€ e con una durata da 36 a 84 mesi, oppure per i progetti più grandi prevede un importo fino a 100.000€ e una durata massima di 120 mesi.
  • Se richiedi un importo fino a 30.000€, con una durata di massimo 84 mesi, puoi usufruire di una o di più opzioni per adattare il prestito alle tue esigenze: cambio rata per modificarne l’importo, salto rata attuabile una volta all’anno o ricarica prestito per ottenere nuova liquidità.
  • In 84 mesi rata 234,54€ con TAN fisso 8,10% e TAEG 9,09%
  • In 36 mesi rata 470,74€ con TAN fisso 8,10% e TAEG 9,84%

Compass

  • Somme da un minimo di 3.000 a un massimo di 30.000 euro
  • Puoi richiedere direttamente da casa un prestito online e decidere la rata mensile che vuoi pagare.
  • Sulla piattaforma verrà simulato un preventivo comprensivo di tassi TAN e TAEG e range di durata delle rate da 24 e 96 mesi (superiore a 84 mesi solo per importi richiesti maggiori di 15.000 €).
  • La possibilità di richiedere nuova liquidità nel corso del piano di rimborso
  • TAEG da 6,97% a 12,3% e TAN da 5,9% a 10,89%
  • L’opportunità modificare il piano di ammortamento in base alle proprie esigenze. Sono infatti disponibili le opzioni Salto Rata e Cambio Rata. Entrambe possono essere utilizzate una volta all’anno e solo a condizione che siano state pagate almeno le prime 9 rate del prestito.

Findomestic

  • Concede importi da 1000 fino ad un massimo di 60.000 euro con possibilità di sottoscrivere un piano di ammortamento da 96 rate mensili con finalità di acquisto beni/servizi o per fare fronte a spese urgenti.
  • La rata mensile è comprensiva della copertura assicurativa.
  • Il tasso di interesse è fisso e prevede un TAN pari all’ 6.73% e TAEG 6.94%.
  • La domanda può essere presentata direttamente online sul portale ufficiale di Findomestic dove troverete una procedura guidata per l’inoltro della richiesta. Se questa viene accettata, il contratto può essere sottoscritto sfruttando la firma digitale.
  • Findomestic provvederà a comunicare al richiedente l’esito della valutazione tramite contatto telefonico o tramite e-mail e, in caso di esito positivo, il cliente riceverà un bonifico sul proprio conto corrente o un assegno spedito con assicurata convenzionale
  • Dopo aver rimborsato le prime 6 rate, puoi usare l’opzione Cambio Rata, anche ogni mese se ne hai l’esigenza, o saltare una rata ogni anno
  • Il finanziamento deve essere assistito da polizza fideiussoria o un terzo garante in solido.

Altri istituti a cui poter presentare richiesta sono Agos, Hellobank, Fiditalia.

Fondo di garanzia statale

Solitamente si tratta di linee di credito che mirano a sostenere la nascita o lo sviluppo di nuove attività. I vari bandi possono essere pubblicati sia dallo Stato che dalle varie Regioni. Spesso questi finanziamenti vengono affidati ad Invitalia. Per restare aggiornati quindi basta consultare il sito ufficiale della suddetta agenzia. Al momento sono attivi due prodotti dedicati ai giovani imprenditori ed affidati ad Invitalia:

  • il microcredito per giovani fino a 29 anni Selfiemployment di Garanzia Giovani, il quale prevede che, in caso di ditte individuali o società anche cooperative e tra professionisti (con un massimo di 9 soci), la partita iva qualora sia già esistente non debba avere movimentazioni e quindi debba essere inattiva e che la nuova apertura non sia superiore a 12 mesi rispetto alla presentazione della domanda.
  • Nuove Imprese a Tasso Zero rivolto solo a società sia di capitale che di persone (no ditte individuali) già costituite: le società possono essere già costituite ma da non più di un anno rispetto alla presentazione della domanda, e se durante quest’ultimo anno, hanno movimentato l’iva, devono prevedere una contabilità separata. Mentre se la società non è ancora costituita, non c’è bisogno, di conseguenza, di avere una partita iva, purchè la nuova partita iva, venga aperta entro 45 giorni dell’avvenuta ammissione alle agevolazioni.

Associazioni di categoria

Se siete titolari di una partita iva appena aperta una possibile soluzione alternativa per rispondere alle vostre esigenze di credito è senza ombra di dubbio quella di rivolgersi alle Associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, Cisal, Felsa, etc.) oppure ai Confidi. Questi, in particolare, sono soggetti privati i quali intervengono a garanzia nella fase di erogazione dei finanziamenti. Tutte le associazioni di categoria, con l’intervento dei Confidi all’occorrenza, erogano quindi dei prestiti ai propri associati nella fase di start up.

Tuttavia, c’è una sostanziale differenza tra i fondi di garanzia statale ed i prestiti provenienti da queste istituzioni private: gli enti pubblici erogano contributi a fondo perduto e garantiscono direttamente i richiedenti. Mentre le associazioni, essendo organismi privati, non hanno liquidità propria ma erogano quella di banche con le quali sono convenzionate. Le agevolazioni di queste associazioni consistono solo in una riduzione del costo del denaro.

Un altro aspetto interessante è che anche chi non appartiene ad alcuna categoria può comunque rivolgersi a qualche associazione, oppure direttamente al Confidi per ottenere un prestito. I finanziamenti garantiti e/o erogati sono di tanti tipi e coprono il breve, medio e lungo periodo. Possono essere emessi attraverso varie formule, quali ad esempio un leasing, un mutuo anche chirografario o prestiti di liquidità cioè dei prestiti personali.

Protestati o segnalati dal CRIF

Una situazione molto complicata per il lavoratore autonomo è quando si è segnalati al Crif o si è protestati. Sappiamo che i lavoratori dipendenti possono sempre ricorrere alla cessione del quinto per risolvere il problema.

Per chi ha partita IVA le soluzioni sono simili a quelle per le garanzie alternative discusse più in alto. Le opzioni a cui si può ricorrere sono:

  • Avere un garante che firmi il prestito personale. Questo deve avere un reddito, deve avere un passato senza segnalazioni e non deve avere altri prestiti pendenti
  • La seconda soluzione comunemente utilizzata è l’ipoteca di un immobile di proprietà
  • Ricorrere a finanziamenti con cambiali, cioè soluzioni che prevedono il pagamento delle rate mensili tramite delle cambiali. Il tasso di interesse applicato è fisso ma piuttosto elevato e in caso di mancato pagamento la banca può richiedere il pignoramento dei beni del debitore. Il lato positivo è che permette di ottenere il finanziamento anche nel giro di pochi giorni, anche entro 48 ore
  •  Richiedere prestiti su pegni. Questi risultano molto vantaggiosi in termini burocratici in quanto non prevedono alcuna procedura di istruttoria, sono veloci e consentono di ottenere il denaro in tempi brevi. L’unica pratica da effettuare è la valutazione del bene da parte dell’ente finanziatore del prestito.

Non tutti gli istituti di credito sono propensi all’erogazione di tali prodotti, difficilmente troverete una banca che concede finanziamenti cambializzati. Questi, insieme ai prestiti su pegno, solitamente sono offerti da società finanziare di piccole dimensioni.

3 commenti su “Guida ai prestiti con partita IVA appena aperta”

      1. Buongiorno, ho necessità di un prestito per rilevare un’attività commerciale già esistente.
        Attualmente ho un contratto a tempo determinato e non ho garante.
        Posso dare in garanzia un appartamento e la licenza della tabaccheria che andrei a prelevare.
        A chi mi consigliate di rivolgermi?
        Meglio aprire la partita IVA e richiedere il prestito come libero professionista in questo caso?

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