Dopo quanto tempo posso richiedere un finanziamento rifiutato?

prestito soldi
Prestito soldi

Può capitare a chiunque che un prestito venga rifiutato. Tuttavia, se il richiedente non ha problemi di merito creditizio, vale a dire che vanta una storia di credito solida con un punteggio elevato, ed un reddito stabile con un livello di indebitamento ragionevole, potrebbe prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi immediatamente a un altro istituto di credito, per richiedere il finanziamento desiderato.

Se, invece, non ha urgenza può attendere 90 giorni. Questo infatti è il lasso temporale che occorre affinché la richiesta non approvata, venga cancellata in modo automatico dalle banche che aderiscono al SIC.

Quali sono i principali motivi per rifiutare un prestito?

Le banche e le finanziarie, di norma, non forniscono mai le motivazioni per cui rifiutano un prestito. Questo accade soprattutto se gli istituti di credito erogano prestiti online, e si limitano a comunicare la loro decisione al clienti via e-mail, attestando la chiusura della richiesta mediante la liberatoria.

Si possono fare delle ipotesi sulle motivazioni su un eventuale rifiuto, ovvero:

  • segnalazione sulle banche dati di ritardi o mancati pagamenti;
  • non si può dimostrare di avere un reddito;
  • non ci sono redditi sufficienti per richiedere il prestito;
  • l’importo richiesto eccede il reddito dimostrabile.

Anche la percezione di redditi particolari rientra nelle ipotesi di esclusione del prestito. In questa tipologia di redditi rientrano:

  • gli assegni di accompagnamento;
  • le pensioni cointestate, di invalidità civile, di esodo, minime o sociali;
  • i redditi da infortuni sul lavoro;
  • il reddito di cittadinanza,
  • le remunerazioni derivanti da collaborazioni occasionali.

Anche se queste entrate finanziarie sono dimostrabili, non sono purtroppo idonee a essere considerati dei redditi validi ai fini della concessione di un prestito. Il motivo è semplice: non sono entrate stabili e continuative. Nel caso delle pensioni, inoltre, è l’INPS che ne deve accertare la non idoneità.

La mancanza di storicità relativa a precedenti finanziamenti può essere un ulteriore causa di rifiuto in una richiesta di prestito. Molti istituti di credito, infatti, considerano questo aspetto un indicatore di rischio di credito importante, soprattutto su cifre elevate, che spesso richiedono la presenza di un garante.

Che cos’è il CRIF?

Il CRIF o Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria è una società privata, la quale gestisce un sistema di informazioni creditizie. Queste ultime riguardano in particolare eventuali posizioni debitorie dei soggetti censiti.

Tra le società associate in ANCIC (Associazione nazionale tra le imprese di informazione commerciale e di gestione del Credito) e in FEDERPOL (Federazione italiana degli istituti privati per le investigazioni, per le informazioni e per la sicurezza) rientra il CRIF, che si occupa di gestire il principale Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) presente in Italia, denominato EURISC.

Il SIC, quindi, è una vera e propria banca dati, in cui confluiscono tutte le informazioni provenienti dalle banche e dagli enti finanziari, con lo scopo di valutare in modo oggettivo il profilo creditizio di un soggetto, al fine di determinarne l’affidabilità.

Cosa bisogna fare quando non viene accettato un finanziamento?

Quando la domanda relativa al prestito non è accolta, la prima cosa che occorre fare è quella di comprendere i motivi del rifiuto. Nel momento in cui una richiesta di finanziamento non va a buon fine, non vi è una sola ragione. Bisogna, quindi, cercare qual è stato l’elemento che ha portato al rigetto della pratica, in questo modo si può trovare una soluzione alternativa.

Nel caso in cui il motivo per cui il rifiuto del prestito sia legato a una segnalazione delle Centrali di Rischio, che ha evidenziato un protesto o un passato da cattivo pagatore, per ottenere la liquidità necessaria la soluzione ideale è quella di richiedere la cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Se le condizioni lavorative sono idonee, infatti, si potrà ricorrere a questo tipo di finanziamento, ovviando eventuali protesti o altri disguidi del passato.

Ci sono soluzioni diverse se, invece, il rifiuto del finanziamento richiesto arriva da parte del credit analyst. Qualora le condizioni in essere evidenzino un aumento della possibilità di mancato rimborso, a causa di reddito troppo basso o ulteriori mutui o prestiti, il richiedente:

  • potrebbe allungare la durata del prestito, in questo modo l’importo della rata sarebbe minore e, di conseguenza, viene ridotto anche il rischio di sovraindebitamento;
  • ricorrere all’aggiunta di un co-obbligato (secondo intestatario del contratto di finanziamento) o di un garante (colui che si obbliga a corrispondere i pagamenti all’istituto di credito nel momento in cui il debitore non riesca a far fronte alle rate)

Per quanto resta iscritto un rifiuto al CRIF?

Quando un prestito viene rifiutato e viene segnalato al CRIF rimane all’interno del suo database per 30 giorni. Prima di riprovare a richiedere un altro prestito, occorrerà lasciare passare questo lasso di tempo. In caso contrario vi sarà, ovviamente, un nuovo rifiuto. Avevamo già scritto in precedenza una guida per richiedere un prestito a chi era stato iscritto al CRIF.

Le banche, gli istituti di credito e le società finanziarie, per premunirsi da possibili inadempienze, valutano la situazione creditizia del richiedente generata da prestiti precedenti mediante lo storico. Se non esiste questo documento, il prestito viene rifiutato.

Cosa fare se mi rifiutano un prestito?

Se il prestito è stato rifiutato, è possibile prendere la pratica e cercare di ottenere la liquidità di cui si ha necessità in altro modo.

Se non esiste un bisogno urgente di denaro, si possono attendere i 30 giorni previsti affinché vi sia la cancellazione di propri dati dalle liste di CRIF. Dopo aver avuto conferma che i propri riferimenti sono stati tolti dall’archivio, si può procedere a presentare una nuova domanda.

Occorre analizzare il problema che ha portato al rifiuto della richiesta. Se non si analizzano le cause che hanno determina il rifiuto, infatti, ci potrebbe essere il rischio che il prestito venga negato più volte.

Altre strade che si possono percorrere, come abbiamo visto poc’anzi, sono la richiesta della cessione del quinto dello stipendio o della pensione, allungare la durata del prestito, ricorrere all’aggiunta di un co-obbligato o di un garante.

Quanto tempo deve passare dal rifiuto per chiedere un altro prestito?

Le tempistiche dipendono dall’urgenza del richiedente nell’ottenere un prestito in tempi più o meno celeri. In caso ci fosse una certa premura di concludere l’operazione e il finanziamento non sia stato accolto a causa di criteri di valutazione, sarà possibile presentarlo:

  • subito in un’altra banca o finanziaria, dopo la ricezione della lettera liberatoria dell’istituto negante;
  • dopo 90 giorni, in questo modo non vi sarà più traccia della valutazione negativa nelle banche dati.

Se viene scelta la prima opzione e anche la seconda richiesta viene rifiutata, non bisogna insistere ed è consigliabile aspettare il termine dei 90 giorni per la revoca in automatico dei rifiuti.

Bisogna, inoltre, evitare di richiedere un’altra valutazione presso la banca o la finanziaria che in precedenza ha negato il finanziamento. Se non trascorrono minimo tre mesi o tempistiche più ampie, a volte anche un anno, il rifiuto preclude la possibilità di inserire una nuova richiesta. Trascorso questo periodo, quindi, si può provare a presentare di nuovo la domanda presso la stessa banca o finanziaria.

Esistono banche che erogano prestiti a chi ha subito un rifiuto?

Se non si hanno i requisiti in regola, difficilmente altre banche erogano dei prestiti a coloro che hanno subito un rifiuto. Le segnalazioni al CRIF servono agli enti creditizi per tutelarsi da eventuali insolvenze e comprendere l’affidabilità di colui che richiede il prestito.

Chi ha avuto problemi finanziari, o è stato inserito nella lista dei cattivi pagatori o è stato protestato deve percorre altre strade, come quelle evidenziate nel corso di questa guida.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *