Tra le agevolazioni fiscali potenziate dal Decreto legge Rilancio vi è l’Ecobonus. Questa tipologia di bonus permette ai cittadini che ne usufruiscono di portare in detrazione, da un punto di vista energetico, il 110% delle spese sostenute per tutti quegli interventi atti a riqualificare i propri immobili.
I beneficiari di questo tipo di agevolazione sono associazioni, condomini, società e privati. Il Superbonus, però, deve essere soggetto a una condizione, ovvero deve essere applicato nel momento in cui gli interventi da svolgere siano realizzati ai cosiddetti trainanti. Questi lavori vengono effettuati per isolare termicamente l’edificio, per sostituire gli impianti di climatizzazione e per realizzare le misure antisismiche.
Cosa vuol dire acquisto del credito ecobonus?
Acquistare un credito, in questo caso relativo all’Ecobonus, pone in essere un accordo tra più parti: da un lato abbiamo un creditore, il quale cede il proprio diritto di credito a un soggetto terzo, il quale potrà riscuotere l’importo di tale credito dal debitore.
Con il Superbonus 110%, nel caso specifico degli interventi di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico sugli immobili, viene ceduto il credito d’imposta. Quest’ultimo non è altro che un credito verso lo Stato e che viene usato per la compensazione di debiti o per ridurre le imposte dovute.
Chi acquista il credito ecobonus? Quali istituti finanziari?
Il credito Ecobonus maturato da persone fisiche, o che lo ricevono come contropartita dei finanziamenti erogati dalle aziende costruttrici per far fronte al bisogno di capitale circolante, viene acquistato in sostanza da tre categorie di soggetti:
- da banche e da altri soggetti finanziatori, anche per mezzo di un’assicurazione;
- dall’impresa che effettua gli interventi sull’immobile;
- da privati, come ad esempio enti, professionisti, condomini e società.
Parallelamente al mercato tradizionale, sta nascendo un mercato digitale: all’interno di esso i crediti fiscali vengono negoziati on line. L’azienda leader nei SIC (sistemi di informazioni creditizie), CRIF, è stata la prima a realizzare questa tipologia di mercato.
Questo nuovo marketplace prende piede all’interno delle agevolazioni previste dal Decreto Rilancio, soprattutto per quelle previste per l’Ecobonus 110%. In questa sorta di piattaforma è possibile sia acquistare sia cedere questo credito, al fine di usufruire delle detrazioni fiscali che la normativa prevede.
Per la prima volta si crea un mercato interamente dedicato ai crediti fiscali, il quale al momento è rivolto a crediti di imposta riferibili all’Ecobonus. In questo modo si agevola la la trasformazione del credito in liquidità, seguendo i prezzi di mercato, ponendo un’accelerazione nella diffusione degli incentivi proposti e sostenendo il settore dell’edilizia.
Il portale SiBonus: Cos’è? A cosa serve?
Il portale SiBonus è un marketplace, nel quale si compra o si vende il credito d’imposta al fine di ottenere una liquidità immediata o, in alternativa, un risparmio fiscale.
Funziona in modo molto semplice. Per prima cosa bisogna inserire l’annuncio di vendita del proprio credito d’imposta. Occorre inserire il prezzo e il valore a cui si vuole cedere. Una volta pubblicato, l’annuncio potrà essere consultato da tutti coloro che sono iscritti a questa piattaforma.
Ogni inserzionista potrà scegliere a chi vendere il proprio credito d’imposta. In che modo? Dovrà selezionare un compratore tra coloro che sono interessati e che presentano una proposta di acquisto.
Una volta scelto il compratore, si può passare alla vendita effettiva. Si firma il contratto relativo alla cessione del credito: basta seguire le indicazioni presenti nella piattaforma, in questo modo si potrà trasferire il credito di imposta all’interno del cassetto fiscale del compratore e ricevere l’importo stabilito.
Questa soluzione può essere scelta da chi ha bisogno di liquidità. In questo modo viene garantita una disponibilità economica con tempistiche brevi, al fine di poter reinvestire il capitale per i propri progetti. Anche coloro che vogliono risparmiare possono optare per questa scelta: possono usare il credito d’imposta acquistato a valore pieno, pagandolo a un prezzo scontato e, contemporaneamente, possono compensare le tasse da corrispondere.
Questa piattaforma è stata realizzata da InfoCamere, ovvero la società delle Camere di Commercio italiane per l’innovazione digitale. Questa società opera per realizzare servizi tecnologici sempre all’avanguardia, al fine di rendere più semplice il rapporto fra le imprese e la Pubblica Amministrazione. Il loro lavoro, inoltre, è rivolto a rispondere alle esigenze di una platea molto vasta: dagli imprenditori ai professionisti, ma anche dei cittadini. Categorie che vengono messi davanti a una continua evoluzione dei sistemi sia economici e sia normativi.
Le banche e istituti finanziari che acquistano l’ecobonus
La piattaforma per l’acquisto dei crediti d’imposta di Poste Italiane è stata riattivata dal 7 marzo 2022. L’ente ha effettuato tale scelta dopo che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’ultimo Decreto Legge riguardante la modifica del regime di circolazione dei crediti d’imposta. La sospensione temporanea del servizio è servita per l’adeguamento delle procedure di acquisizione, controllo ed elaborazione delle pratiche, visto che in materia sono stati effettuati molteplici interventi di natura legislativa.
Per l’acquisto del credito Ecobonus, come di altri bonus fiscali, Poste Italiane valuterà che i soggetti richiedenti abbiano sostenuto le prime cessioni, ovvero i relativi oneri. Questa tipologia di servizio viene erogato a privati, liberi professionisti e imprese: soggetti che devono essere i titolari originari del credito d’imposta.
Tra le banche che acquistano il credito d’imposta derivante dall’Ecobonus troviamo Intesa Sanpaolo. Questa banca propone tre soluzioni che si possono modulare in base alle proprie esigenze e mette a disposizione del cliente anche la liquidità necessaria per effettuare gli interventi di riqualificazione energetica, ma anche di natura edilizia e di riduzione del rischio sismico.
La cessione del credito d’imposta può avvenire per crediti già sorti. È possibile, infatti, ricevere la liquidità dopo il completamento degli interventi da realizzare e del successivo passaggio del credito nel cassetto fiscale appartenente alla banca.
La cessione del credito può essere condizionata dal credito d’imposta. In questo caso il credito può essere ceduto per i lavori ancora in fase di realizzazioni e, quindi, avviene un po’ alla volta seguendo l’avanzamento degli interventi in corso.
L’ultima soluzione combina il finanziamento a stato avanzamento lavori (SAL) con la cessione condizionata del credito d’imposta: vengono erogate le somme necessarie per l’avviamento e il completamento degli interventi, a seguito dell’avanzamento del progetto.
È possibile cedere il proprio credito di imposta Ecobonus anche attraverso banca BNL: per gli interventi di riqualificazione inferiori al 110% è possibile ottenere un rimborso pari all’80% dei crediti di imposta. Ciò avviene senza dover attendere il recupero delle detrazioni fiscali nell’arco temporale di 10 anni, mediante le quote annuali indicate nella normativa.
Per gli interventi inerenti al 110%, invece, la banca permette di cedere il credito di imposta totale. Il rimborso di tale credito avviene senza attendere che le detrazioni fiscali siano recuperate nei successivi 4 anni, suddivise in quote annuali come previsto dalla normativa.